giovedì 29 dicembre 2011

Abolire i pubblicisti: cosa succede a non leggere i testi

A bocce ferme facciamo il punto di questo dibattito di fine anno. Intanto potete stare tranquilli: i pubblicisti non saranno aboliti. Per tre semplici ragioni:
  1. Due terzi dei giornalisti iscritti all'ordine sono pubblicisti e quindi più della metà dei soldi che l'Ordine incassa arrivano da loro. Perdere i pubblicisti dal giorno alla notte significherebbe per l'Ordine andare in fallimento.
  2. I pubblicisti hanno la maggioranza nel Consiglio Nazionale dell'Ordine. E' difficile pensare che acceteranno di suicidarsi.
  3. Più importante di tutto: in nessuna legge o regolamento c'è alcuna disposizione che parla di abolire i pubblicisti.

martedì 27 dicembre 2011

Ci risiamo: Uk, paese della povertà?

Il secondo sabato di settembre gli inglesi si radunano alla Royal Albert Hall per celebrare la loro nazione. E' la Last Night of the Proms, il finale di otto settimane di concerti nei sobborghi di Londra. Nei loro momenti patriottici gli inglesi non sono come gli americani (mano sul cuore, occhio lucido). Il loro stile è allegramente pacchiano. Il pubblico ride, sventola bandierine e indossa buffi cappellini di plastica.

Quest'anno i Proms hanno avuto un pubblico record: rispetto al 2010 erano il doppio gli spettatori che hanno visto Susan Bullock, vestita da valchiria brittannica (con tanto di rosa di York al neon sul petto della corazza), cantare Rule Britannia al culmine della Last Night. Capirete il nostro stupore quando abbiamo appreso da uno dei nostri blogger preferiti (non il più preciso, in realtà) che il popolo inglese è il più povero d'Europa. Che cosa mai avranno da cantare, ci siamo chiesti, i sudditi della perfida Albione?



giovedì 1 dicembre 2011

La ricetta del progresso

Non è costume dell'Urbinate mettere alla berlina articoli sciocchi che esulano dal suo campo. Facciamo una piccola eccezione per Camillo Langone. Trattasi di scrittore con rubrica fissa sul Foglio e saltuarie collaborazioni con Libero, a suo dire critico letterario ed enogastronomico. Chiodo fisso della sua opera: far figliare di più, sempre di più le donne italiane.

Leggete l'articolo fino in fondo e non lasciate che il titolo da solo vi scandalizzi. Il nostro sospetto è che si tratti di un caso simile a quello del bambino che, trascurato dai genitori, scassava a sassate le finestre per avere un poco di attenzione. Vista la qualità delle attenzioni che Langone avrà da questo suo articolo, siamo felici di accontentarlo.


mercoledì 30 novembre 2011

Lo spread: da Berlusconi a Monti

Se ne sono dette di ogni in questi giorni sullo spread. A quanto dicono sia i dipendenti dell'ex-primo ministro sia i suoi acerrimi rivali non c'è stato alcun effetto Monti. Il compagno spread era alto mentre c'era Berlusconi ed è rimasto alto con il suo successore. Segno questo (a seconda dell'appartenenza del giornalista) o che il problema non era Berlusconi, o che gli speculatori del kattivo merkato continuano ad attaccare l'Italia.


Visto che la questione la si presta alla propaganda vediamo di fare un po' di chiarezza e di dire cosa è davvero successo in questi giorni al compagno spread.


martedì 22 novembre 2011

Mussi o Marchionne?

E' bizzarro: siamo il paese con la storia più antica del mondo occidentale e non abbiamo un briciolo di memoria storica. Prendete la puntata di questa mattina di Agorà per esempio. Si parlava di Fiat e Fabio Mussi, Sinistra e Libertà, si è domandato: "io non ho ancora capito se Marchionne le sappia fare o no le automobili".

A capirlo basterebbe un po' di memoria storica, dottor Mussi.


lunedì 21 novembre 2011

USA: il paese della povertà

Almeno secondo ilSole24ore.com che in un articolo ci ha svelato che un americano su tre è povero. Ci troviamo davanti a una clamorosa rivelazione, oppure siamo davanti all'ennesimo caso di sciatteria giornalistica?

Come nella grande maggioranza dei casi, è la seconda che hai detto.


Il sogno del praticante

L’altra notte ho fatto un sogno. Un grande vecchio del giornalismo parlava in un aula magna piena di giovani universitari. Il suo discorso cominciava così :

« Per quelli che vogliono fare il mio mestiere ho solo un consiglio: non fatelo »



Monti da scalare, parte 2

In questi giorni stanno venendo fuori i primi provvedimenti del governo Monti. Come annunciato nel nostro precedente post si parla sopratutto di patrimoniali (ritorno dell'Ici e forse una patrimoniale più o meno straordinaria). Per ora si parla poco dell'altra ciccia, ma pazientate perchè è roba che oggi o domani salterà fuori.

Nell'attesa occupiamoci un po' di uno dei monti (con la minuscola) più alti che M&M's dovrà scalare: il monte delle liberalizzazioni.


giovedì 17 novembre 2011

Monti da scalare, parte 1

Visto che in questi giorni si parla di tanta fuffa, cerchiamo di mettere un po' di ciccia sul fuoco: ecco i sei  nodi principali di cui si dovrà occupare il governo Monti per cercare di rimettere l'Italia in sesto. In questo primo episodio: patrimoniali, tagli alla politica, pensioni.

Con questo piccolo manuale potrete seguire il dibattito dei prossimi e saprete come orientarvi tra le varie proposte (anche quelle fantascientifiche) che si contederanno l'onore di far trovare al nuovo governo i 25 miliardi necessari a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013.


martedì 15 novembre 2011

Esproprio della democrazia!

La democrazia è in pericolo! Dietro ogni angolo si celano oscuri agenti pronti a sovvertire con le loro trame il corretto ordine democratico. Fortunatamente c'è un guardiano sempre pronto a proteggere Nostra Signora Democratica. Ecco una cronaca dal futuro dei principali interventi operati dalla Società Civile per proteggere il Popolo e la sua Sacra Sovranità.

lunedì 14 novembre 2011

E seguì Report...

Milena Gabanelli s'è sbagliata. Due giorni fa ha proposto con un articolo sul Corriere della Sera una tassa sulle transazioni in contante per uscire dalla crisi. Francesco Lippi le ha risposto con un articolo su NoisefromAmerika in cui spiega, in sostanza, perchè l'idea della Gabanelli è fuori dal mondo.

Da economista che parla a una giornalista ha replicato con garbo. Da giornalista a giornalista noi invece non saremo così cortesi.


venerdì 11 novembre 2011

E cominciò il Travaglio

Se fossimo giovani diremmo che Travaglio ci è sceso. In verità è un po' che Marco si è spinto su un sentiero sinistro che a noi non è che piaccia molto. Ma ieri, durante la puntata di Servizio Pubblico, con tre missili ben piazzati, ci ha proprio spezzato il cuore.


giovedì 27 ottobre 2011

Al vertice della tensione - Le conclusioni

Tiriamo le somme di cosa è successo ieri a Bruxelles, magari in maniera un po' più chiara di quel garbuglio incomprensibile uscito oggi sui giornali italiani.

Partiamo dall'inizio. Ieri non c'è stata uno solo vertice, ma ce ne sono stati due e mezzo.



mercoledì 26 ottobre 2011

Al vertice della tensione - Il nano dell'Eliseo

Sarkozy parte per Bruxelles col piglio di Napoleone: determinato, volenteroso e combattivo. Almeno così lo descrive il suo portavoce. Ma anche il Bonaparte delle banlieu non dorme sonni tranquilli e il vertice per lui può diventare tanto Austerlitz quanto Waterloo.

Al vertice della Tensione - Il nano di Arcore

Se frau Merkel è sulle spine, zio Silvio è su un letto di chiodi arruginiti.

Deve rassicurare l'Europa comunicando come intende far ripartire l'economia italiana. Ma tra Silvio e la firma sulla lettera che potrebbe accontentare l'Europa c'è un uomo, non più nel pieno delle sue capacità fisiche, ma ancora in grado di ingombrare il cammino come un masso inerte: Umberto Bossi.

Al vertice della tensione - La culona

Alle due di oggi pomeriggio Angela Merkel andrà a chiedere al suo parlamento l'autorizzazione a inniettare una dose da cavallo di steroidi nel fondo EFSF. Il parlamento approverà di sicuro, ma questo non significa che la Cancelliera arriverà tranquilla questa sera al Vertice della Tensione.


martedì 25 ottobre 2011

Al vertice della tensione

Domani a Bruxelles si riuniranno i capi di governo dei 27 paesi membri dell'Unione Europea per prendere delle decisioni su come affrontare la crisi. Circolano già voci piuttosto scettiche su quanto davvero sarà decisivo il vertice di domani. Nell'attesa di scoprirlo andiamo a vedere che bocconi succulenti ci sono sul piatto.


domenica 23 ottobre 2011

La vendetta della culona

"Penso di averla convinta", diceva ieri Silvio Berlusconi. Si riferiva alla "culona inchiavabile", che secondo lui si era convinta della bontà del Decreto Sviluppo (quello di Scilipoti). Quel "penso" però si è dimostrato fatale. Pensava male, povero Silvio.




Per i meno internazionali: "Siete persuasi dal piano di sviluppo che vi ha presentanto il primo ministro Silvio Berlusconi?", domanda la giornalista. Il dinamico duo si guarda negli occhi con aria sorniona e tutta la sala scoppia a ridere.

Ecco, se qualcuno si domandasse qual'è il posto dell'Italia in Europa, noi siamo il cugino scemo. Quello che quando si domanda di lui alle cene di famiglia, ci si guarda negli e si ride sotto i baffi.

giovedì 20 ottobre 2011

Il prezzo di Scilipoti

Mentre la crisi ci corre incontro come un treno impazzito il nostro governo si sta impegnando con tutte le sue energie per inventarsi qualcosa. Per ora si tratta solo di indiscrezioni, ma sembra che i piani in lavorazione abbiano qualcosa a che fare con una valigia molto capiente e un biglietto di sola andata per Antigua.

Nel frattempo, se le idee dovessero mancare, il nostro Primo ministro e la sua banda degli onesti possono avvalersi dell'aiuto di validi consiglieri. Come il sempre puntuale Scilipoti, la cui manina paffuta sembra proprio aver lasciato una traccia sulla bozza del Decreto sviluppo.



martedì 18 ottobre 2011

Epitaffio


Le maschere già c'erano e infatti è finito tutto in farsa. Come nella migliore tradizione della sinistra italiana.

lunedì 17 ottobre 2011

L'ennesimo granchio

Ancora una volta il badile della verità colpisce sulla faccia il complottismo.

Eccolo qua il tizio con gli occhiali da sole, membro del dipartimento barbefinte, che duranta la manifestazione a Roma coordina i teppisti. Peccato sia un cronista del Tempo. Copione già visto, come il 14 dicembre 2010. L'infiltrato che difendeva i blindati col casco era un precario. Il finanziere in borghese era un ragazzino minorenne.

E allora tanti saluti alle giaculatorie autoassolutorie del "son stati gli infiltrati", "son stati i servizi". E magari ora possiamo dire che in piazza a Roma c'era anche gente venuta lì per menare e che dietro a quella gente sono andati dietro in migliaia.


venerdì 14 ottobre 2011

Una risposta a Giulietto Chiesa

Giulietto Chiesa, politico e giornalista, è da diversi anni uno degli intellettuali più vicini alla vasta galassia umana che va sotto il nome di no-global. Di recente ha rilasciato una lunga intervista in cui esprime le sue teoria sull'attuale crisi.

Visto che Giulietto è indubbiamento uno degli intellettuali di riferimento della mondo degli Indignati e grazie al fatto che alcune persone mi hanno fatto notare questa intervista mi sono preso qualche ora per rispondere ai principali errori di Giulietto e di tutti gli altri Indignati.


mercoledì 12 ottobre 2011

Un leader per gli Indignati

Vorrei  fare una modesta proposta ai leader degli Indignados italiani (un nome italiano non siamo ancora riusciti a trovarlo?), riprendendo un articolo di Libertiamo.

Il movimento mi sembra molto anti-capitalista, anti-banche e anti-globalista. Allora perchè non far guidare i cortei di protesta da un esperto di questi temi? Uno che abbia i numeri per opporsi a Mario Draghi e ai suoi amici banchieri, magari uno con un lungo curriculum europeo alle spalle, uno che sia chiami Mario, così da gettare i banchieri e i loro servi nello sgomento.

Perchè non scegliere Mario Borghezio?


Dagli all'untore!

Le agenzie di rating le odiano proprio tutti.Le odia l'Europa, le odia Berlusconi, le odiano i comunisti, le odiano le toghe rosse, ma sopratutto le odiano i giovani. Il motivo di tanta rabbia è che Big Three fa il bello e il cattivo tempo nei mercati mondiali del debito pubblico. Spostando una letterina, mettendo o togliendo un segno più o meno, può causare la crisi di un paese oppure garantirne la salvezza.

Purtroppo sono sciocchezze che non resistono un istante alla prova dei fatti. Le agenzie di rating non sono tre sante vergini, ma nel decidere il futuro dell'economia mondiale hanno meno poteri della gran parte della gente che sbraita contro di loro.

lunedì 10 ottobre 2011

Carta di Firenze: la bozza definitiva

La bozza definitiva della Carta di Firenze è stata approvata per acclamazione dall'assemblea che si è riunita a Firenze. Comunque la pensiate in proposito, è ancora presto per piangere lacrime di gioia. La bozza deve ancora essere ratificata dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti e l'applicazione di molti suoi punti sarà demandata agli Ordini Regionali.

Quello che per ora possiamo fare e leggere la bozza e vedere se ci piace o no.
  

sabato 8 ottobre 2011

Ma allora rivolete il comunismo!

Ieri in tutte le strade d'Italia c'era un fiume di pischelli con la kefiah. Rivogliamo il nostro futuro, cambiamo questo sistema!, hanno gridato. C'è già chi si bagna eccitato i calzoni gridando al nuovo sessantotto. Io invece vedo solo un mucchio di ragazzini con idee stantie tirate fuori dal freezer della storia.

Giornalisti, precari e la Carta di Firenze

Dopo le parti sociali, Confindustria e il PD anche Ordine (ODG) e Sindacato (FNSI) dei giornalisti presentano i loro sei punti programmatici. Senza l'ambizione di salvare il paese, ma solo quella di combattere il precariato.

A sentire la notizia così viene subito da storcere il naso: né l'ODG ne la FNSI sono organi rappresentativi dei precari (ci sarà certamente qualche professionista/pubblicista precario che è anche iscritto all'Ordine, ma di certo non nei CDR). Se il loro obbiettivo è tutelare gli interessi dei loro iscritti viene difficile pensare che cercheranno di tutelare anche i precari che gli sono, per così dire, concorrenti.

I punti della carta li ho trovati solo sul Sole 24 ore, ma immagino che uscirà una versione definitiva del documento approvato lunedì. Ad ogni modi ecco qua quello che abbiamo per ora accompagnato da qualche riflessione.

venerdì 30 settembre 2011

Tutti i Bigs del mondo

Big Four, Big Three, Sette Sorelle e Big Oil. Ammettiamolo: con tutti questi supercattivi a tirare le fila del destino del mondo si rischia di fare un po' di confusione. Come distinguere Fitch da JP Morgan? Che differenza passa tra Moody's e Merryl Linch? Goldman Sachs (che secondo persone evidentamente autorevoli è il vero governo mondiale) è una delle Big Three o una delle Seven Sisters?

Spazziamo via le nuvole dell'ignoranza e lasciamo entrare la luce della saggezza con questo scintillante elenco dei peggio cattivi del kattivo merkato.


giovedì 29 settembre 2011

Barbera e CdA

Oggi il Finacial Times dedica un articolo alla tragicommedia della Banca Popolare di Milano. Riassumiamo per i più distratti: BPM è una banca che ha manager birbaccioni e che sta andando male. Deve recuperare soldi sul mercato e per farlo deve far entrare qualcuno di nuovo sul ponte di comando. Ma, e qui casca l'asino, BPM è una banca dominata dai sindacati dei soci-dipendenti che non hanno nessuna voglia di condividere il timone.

Fin qua FT dice bene. Fa un solo piccolo errore: "BMP è un caso unico a causa di una governance che dà ad ogni azionista un voto soltanto, indipendentemente dal numero di azioni che possiede". Magari caro, FT, magari fosse un caso unico. Di questi strani dinosauri l'Italia è piena.

mercoledì 28 settembre 2011

Fabbricare suicidi

Ce l'hai l'iPhone? Questo articolo te lo leggi sull'iPad? Bè, sappi che hai le mani sporche di sangue. Come Libero ci ricorda (la prima volta ce lo aveva già detto il Corrierone) la Foxconn, giga-fabbrica dove si producono componenti per la Apple, è una fabbrica mortale. Gli operai si suicidano a ritmi da catena di montaggio. E tutto a causa di orari massacranti e stipendi da fame. Così tanta sofferenza solo per farvi avere il vostro insanguinato gingillo elettronico. Sconvolgente, vero?

Peccato che siano tutte balle.

martedì 27 settembre 2011

I Quattro Cavalieri dell'Apocalisse

Il Finacial Times ha pubblicato oggi un articolo su una proposta che gira sottobanco alla Commissione Europea per colpire l'oligopolio di cui godono le Big Four, le quattro grandi multinazionali della revisione contabile. Ma chi sono questi quattro cavalieri dell'apocalisse che insieme alle malefiche Agenzie di Rating minacciano il quieto vivere dei popoli mondiali?

lunedì 26 settembre 2011

Addio Alberoni

Oggi sulla prima pagina del Corriere Francesco Alberoni ha firmato il suo ultimo fondo. Da venticinque anni, come lui stesso ci ricorda, ogni lunedì dalla sua rubrica spargeva a piene mani  semi di saggezza alla borghesia cattolica italiana.

Ancora sul Paella Spread

Qualche giorno fa Tito Boeri in un articolo su lavoce.info spiega il perchè nel giro di un paio di mesi lo spread italiano ha superato quello spagnolo. E, tra una cosa e l'altra, giunge anche alle stesse conclusioni alle quali avevo accennato:

venerdì 23 settembre 2011

Paella spread


Anche col cavaliere oramai bollito e moribondo le elezioni anticipate fanno storcere il naso a parecchia gente. Sembra essere ben più gradito il profumino di un governo tecnico (che magari sarebbe così gentile da prendersi sul groppone la colpa di una bella patrimoniale). Il motivo ufficiale in genere è questo: col voto a primavera i mercati ci mangeranno vivi.

Sembrerebbe un ragionamento sensato: con un governo in scadenza, incapace di prendere decisioni importanti, con l'incertezza delle elezioni, con la paura che Vendola porti il comunismo, magari gli investitori potrebbero perdere (ancora più) fiducia nell'Italia. Oppure no?