giovedì 26 gennaio 2012

Intervista phastidiosa

Facciamoci un po' di pubblicità. La settimana scorsa abbiamo intervistato Phastidio, alias di Mario Seminerio, uno dei più seguiti blogger di economia e finanza, nonché editorialista de il Tempo, il Fatto Quotidiano e l'Inkiesta. Nell'intervista si parla di agenzie di rating, fondo salvastati e altre belle cose. Phastidio è straordinariamente chiaro e preciso: consigliamo a tutti di prendersi dieci minuti per ascoltare l'intervista.



giovedì 29 dicembre 2011

Abolire i pubblicisti: cosa succede a non leggere i testi

A bocce ferme facciamo il punto di questo dibattito di fine anno. Intanto potete stare tranquilli: i pubblicisti non saranno aboliti. Per tre semplici ragioni:
  1. Due terzi dei giornalisti iscritti all'ordine sono pubblicisti e quindi più della metà dei soldi che l'Ordine incassa arrivano da loro. Perdere i pubblicisti dal giorno alla notte significherebbe per l'Ordine andare in fallimento.
  2. I pubblicisti hanno la maggioranza nel Consiglio Nazionale dell'Ordine. E' difficile pensare che acceteranno di suicidarsi.
  3. Più importante di tutto: in nessuna legge o regolamento c'è alcuna disposizione che parla di abolire i pubblicisti.

martedì 27 dicembre 2011

Ci risiamo: Uk, paese della povertà?

Il secondo sabato di settembre gli inglesi si radunano alla Royal Albert Hall per celebrare la loro nazione. E' la Last Night of the Proms, il finale di otto settimane di concerti nei sobborghi di Londra. Nei loro momenti patriottici gli inglesi non sono come gli americani (mano sul cuore, occhio lucido). Il loro stile è allegramente pacchiano. Il pubblico ride, sventola bandierine e indossa buffi cappellini di plastica.

Quest'anno i Proms hanno avuto un pubblico record: rispetto al 2010 erano il doppio gli spettatori che hanno visto Susan Bullock, vestita da valchiria brittannica (con tanto di rosa di York al neon sul petto della corazza), cantare Rule Britannia al culmine della Last Night. Capirete il nostro stupore quando abbiamo appreso da uno dei nostri blogger preferiti (non il più preciso, in realtà) che il popolo inglese è il più povero d'Europa. Che cosa mai avranno da cantare, ci siamo chiesti, i sudditi della perfida Albione?



giovedì 1 dicembre 2011

La ricetta del progresso

Non è costume dell'Urbinate mettere alla berlina articoli sciocchi che esulano dal suo campo. Facciamo una piccola eccezione per Camillo Langone. Trattasi di scrittore con rubrica fissa sul Foglio e saltuarie collaborazioni con Libero, a suo dire critico letterario ed enogastronomico. Chiodo fisso della sua opera: far figliare di più, sempre di più le donne italiane.

Leggete l'articolo fino in fondo e non lasciate che il titolo da solo vi scandalizzi. Il nostro sospetto è che si tratti di un caso simile a quello del bambino che, trascurato dai genitori, scassava a sassate le finestre per avere un poco di attenzione. Vista la qualità delle attenzioni che Langone avrà da questo suo articolo, siamo felici di accontentarlo.


mercoledì 30 novembre 2011

Lo spread: da Berlusconi a Monti

Se ne sono dette di ogni in questi giorni sullo spread. A quanto dicono sia i dipendenti dell'ex-primo ministro sia i suoi acerrimi rivali non c'è stato alcun effetto Monti. Il compagno spread era alto mentre c'era Berlusconi ed è rimasto alto con il suo successore. Segno questo (a seconda dell'appartenenza del giornalista) o che il problema non era Berlusconi, o che gli speculatori del kattivo merkato continuano ad attaccare l'Italia.


Visto che la questione la si presta alla propaganda vediamo di fare un po' di chiarezza e di dire cosa è davvero successo in questi giorni al compagno spread.


martedì 22 novembre 2011

Mussi o Marchionne?

E' bizzarro: siamo il paese con la storia più antica del mondo occidentale e non abbiamo un briciolo di memoria storica. Prendete la puntata di questa mattina di Agorà per esempio. Si parlava di Fiat e Fabio Mussi, Sinistra e Libertà, si è domandato: "io non ho ancora capito se Marchionne le sappia fare o no le automobili".

A capirlo basterebbe un po' di memoria storica, dottor Mussi.


lunedì 21 novembre 2011

USA: il paese della povertà

Almeno secondo ilSole24ore.com che in un articolo ci ha svelato che un americano su tre è povero. Ci troviamo davanti a una clamorosa rivelazione, oppure siamo davanti all'ennesimo caso di sciatteria giornalistica?

Come nella grande maggioranza dei casi, è la seconda che hai detto.