mercoledì 28 settembre 2011

Fabbricare suicidi

Ce l'hai l'iPhone? Questo articolo te lo leggi sull'iPad? Bè, sappi che hai le mani sporche di sangue. Come Libero ci ricorda (la prima volta ce lo aveva già detto il Corrierone) la Foxconn, giga-fabbrica dove si producono componenti per la Apple, è una fabbrica mortale. Gli operai si suicidano a ritmi da catena di montaggio. E tutto a causa di orari massacranti e stipendi da fame. Così tanta sofferenza solo per farvi avere il vostro insanguinato gingillo elettronico. Sconvolgente, vero?

Peccato che siano tutte balle.


Lo ha dimostrato facilmente Francesco Lippi, su noiseFromamerika. Riassumo per i pigri: Foxconn è un mostro gigantesco che da lavoro a più di un milione di persone. Per l'ultimo anno si è parlato di circa una trentina di suicidi di operai (tra i tentativi falliti e quelli riusciti). Facendo due conti viene fuori che il tasso annuale di tentativo di sucidio degli impiegati Foxconn è 3 ogni 100 mila persone. Il tasso di suicidio (quindi solo quelli riusciti!) per la popolazione in età lavorativa in Italia è di 5 ogni 100 mila persone l'anno e il tasso cinese è praticamente doppio di quello italiano. Il che vorrebbe dire più di tre volte il tasso di sucidi degli operai Foxconn

Dati e fonti li potete trovare nell'articolo di Lippi che data oramai un anno perchè è stato scritto in risposta all'articolo del Corriere, ma dubito che le cose siano molto cambiate nel frattempo. Libero infatti alla balla iniziale aggiunge solo qualche sua personale riflessione.

Lo sdegno per gli spietati cinesi che costringono i loro dipendenti a indossare la magliate con scritto "I love Foxconn", per esempio, o quello per l'obbligo di cantare "con Foxconn un futuro migliore". Magliette e canzoncine, roba che nella liberale redazione di Libero è sempre stata ritenuta degradante per la dignità umana.

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