martedì 27 settembre 2011

I Quattro Cavalieri dell'Apocalisse

Il Finacial Times ha pubblicato oggi un articolo su una proposta che gira sottobanco alla Commissione Europea per colpire l'oligopolio di cui godono le Big Four, le quattro grandi multinazionali della revisione contabile. Ma chi sono questi quattro cavalieri dell'apocalisse che insieme alle malefiche Agenzie di Rating minacciano il quieto vivere dei popoli mondiali?

Stiamo parlando di Deloitte, PricewaterhouseCoopers, Ernst & Young e KPMG che, oltre ad essere dei nomi assolutamente fantastici, sono anche quattro multinazionali che praticamente monopolizzano l'attività di revisione contabile delle grandi società di questo mondo.

Partiamo dalle basi: che cos'è la revisione contabile? E' un'attività svolta da società specializzate (i quattro cavalieri e molte altre piccole società) che ha lo scopo di scoprire se quello che è scritto nel bilancio di una società sia vero. I revisori contabili operano come una specie di team CSI: arrivano nell'impresa che ha richiesto una certificazione del bilancio e mettono il naso un po' dappertutto. Se nel bilancio sono iscritte duemila paia di scarpe marroni come scorte di magazzino, i prodi revisori irrompono nel magazzino e contano le scarpe. Se nel bilancio sono iscritti dieci milioni di crediti si mettono alla caccia di banche e debitori fino a che non spunta fuori una conferma che dieci milioni è la cifra giusta (certo, a volte il fax non arriva dal creditore, ma dall'ufficio accanto. In fondo tutti possono sbagliare). Alla fine dell'indagine la società può emettere un bilancio certificato dai revisori, il che vuol dire che è un bilancio vero.

Banche, intermediari finanziari, assicurazioni e società quotate in borsa sono obbligate ad avere bilanci revisionati. Le altre società non sono obbligate, ma spesso sono comunque costrette a farsi revisionari i bilanci per avere accesso a prestiti e finanziamenti. Altrettanto spesso le banche richiedono che i loro bilanci siano revisionati non da una qualunque società, ma proprio da uno dei Quattro Cavalieri dell'Apocalisse.

Ed ecco che arriviamo al punto. Com' è che invece che esserci tante società di revisione, tutte pari, tutte piccole e carine (un po' come i panifici e le macellerie), questi quattro mostri troneggiano su una selva di altre società più o meno sfigate? Chi ha permesso a costoro di elevarsi sopra gli altri e di tirare i fili del mondo? E perchè nessuno ce ne hai mai parlato?

Partiamo dall'ultima domanda. Come dice il Finacial Times: le Big Fours sono "tra i più silenziosi ed efficenti lobbisti del mondo". Raramente i regolatori hanno preso iniziative contro di loro e ancora più raramente sono stati additati alla pubblica riprovazione (come invece accade spesso ai loro cugini di Wall Street, le agenzie di rating).

Detto questo facciamo un po' di chiarezza. Scherzi a parte non stiamo parlando del male assoluto su questa terra. Big Four una volta era Big Five e ha perso uno dei suoi pezzi in seguito allo scandalo Enron. Franato  il gigante dell'energia la sua società di revisione, Arthur Andersen, andò già insieme a lui e i cinque cavalieri dell'apocalisse divennero quattro. Questo per dire che il mercato non perdona i fallimenti nemmeno a loro.

Che ci sia qualche problemino nel sistema però è evidente. Facciamo un passo indietro e guardiamo tutta questa faccenda della revisione contabile da lontano, tagliamo proprio le cose a fette. Ecco quello che succede in soldoni: "l'impresa X paga il revisore contabile Y per dire alla banca Z che i suoi conti vanno bene". Notate anche voi qualcosa che non va?

Il rapporto tra azienda e società di revisione contabile rischia di essere un po' peloso. "Se tu non mi fai una bella revisione", potrebbe dire l'imprenditore: "io vado da un altro". Certo: una situazione di vera concorrenza, dove ci fosse una vasta scelta di operatori ugualmente qualificati, potrebbe limitare molto questi rischi.

Mi spiego meglio: in un mondo di concorrenza ideale se una società di revisione contabile fosse un po' troppo accomodante con i suoi clienti probabilmente chi concede prestiti o compra azioni non accettarebbe più bilanci revisionati da quella società. Allora chiederebbe, a chi vuole prestiti o chi gli vuol vendere azioni, di farsi revisionare il bilancio da qualcuno di più affidabile. La società di revisione accomodante si troverebbe presto senza più clienti.

La domanda diventa quindi: c'è vera concorrenza nel mondo della revisione contabile? Ni. In realtà si tratta di un mercato con enormi barriere all'ingresso di nuovi operatori.
  • Costri strutturali: per fare una buona revisione contabile devi avere informazioni corrette e aggiornate su tutti gli aspetti (legali, fiscali, specifici dell'azienda che stai revisionando) e la capacità tempestiva di risolvere ogni dubbio. Soltanto le Big Fours dispongono di questi apparati. Le piccole società devono rivolgersi a consulenti esterni, aumentando i costi e i tempi dei loro servizi.
  • Anche per questo motivo per ottenere finanziamenti spesso alle società viene richiesto non un bilancio revisionato, ma un bilancio revisionato esplicitamente da una delle Big Fours.
  • Infine le Big Fours offrono oltre ai servizi di revisione tutta un'altra gamma di servizi: consulenza aziendale, fiscale, contabile ecc. Non possono offrire consulenza aziendale ai loro clienti per la revisione contabile, ma possono offrirgli tutti gli altri servizi. E poi si mettono d'accordo: X fa consulenza aziendale a un'azienda a cui un altra Big Four (mettiamo Y) fa la revisione contabile. Y restituisce il favore facendo consulenza aziendale a un'azienda a cui X fa la revisione contabile.
Ecco qui che viene fuori una strozzatura del mercato e dalla strozzatura la concorrenza ne esce con le ossa un po' rotte. Di clamorosi abbagli delle Big Four ne abbiamo già ricordato qualcuno, ma non c'è bisogno di arrivare a quei casi eclatanti. Sopratutto dopo la crisi i regolatori americani hanno riscontrato da parte dei revisori una: "fastidiosa mancanza di scetticismo" nel vagliare i conti dei loro clienti, cita il FT.

E arriviamo alla fine alla notizia. La bozza di riforma su cui il Finacial Times ha messo gli occhi si articola in tre punti:
  1. obbligo di affiancare a un revisore Big Four un revisore di un'altra azienda;
  2. divieto per le società di revisione di praticare qualunque altro tipo di attività;
  3. divieto di revisionare la stessa compagnia per più di nove anni;

Lascio discutere il merito e la fattibilità di queste proposte a chi ne sa più di me. Quello che mi interessa è è dire che (sia che si parli di Big Four, Big Three, Big how many you want) il problema in tutti questi casi non è il kattivo merkato amerikano, ma proprio il fatto che regole basilari per fare funzionare bene un mercato non sono rispettate.

Quello che serve è cercare di informarsi e capire il problema.Gridare all'arrivo dell'apocalisse non aiuta a ritardare il giorno del giudizio. Così come urlare "dagli all'untore!" non ha mai fermato la peste.



2 commenti:

  1. Nel tuo profilo ti definisci un "dilettante appassionato di economia e finanza".
    Stante il qualunquismo con il quale hai trattato l'argomento credo che la definizione di "dilettante" sia un pò esagerata. Forse "no-compentente" sarebbe più opportuna.
    Se hai interesse reale verso questo argomento ti invito ad approfondirlo con maggiore rispetto verso una professione che, pur non scevra di debolezze, resta comunque una garanzia per il sistema economico. Hai citato il caso Enron, bene. Se approfondisci scoprirai che mentre i managers della società responsabili del disastro sono tornati tutti (!!) a ricoprire nuove cariche, l'unico soggetto che ha pagato (l'hai detto anche tu ..) è stata la società di revisione. Se approfondisci scoprirai che il 31 maggio 2005, la Suprema Corte degli Stati Uniti ribaltò all'unanimità la condanna della società di revisione, per vizi presenti nelle istruzioni date alla giuria. Dal punto di vista della corte le istruzioni permisero alla giuria di condannare la società di revisione senza necessità di provare che la stessa fosse a conoscenza di un procedimento in corso che comportasse la proibizione a distruggere documenti collegati. La sentenza ha mostrato anche notevole scetticismo circa la definizione data dal governo di "persuasione corrotta" - persuasione con uno scopo illecito senza che neppure fosse noto che un atto era illecito.
    Come vedi dunque la società di revisione era da considerare innocente ma comunque ha pagato.

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    1. Non a caso ho scritto che il mercato ha punito Arthur Andersen. Fuori dall'Italia, c'è poca differenze se sei corrotto o solo stupido. In ogni caso troverai difficile che qualcuno ti dia di nuovo un lavoro.

      Comunque, mi farebbe piacere sapere in quale maniera e in quale punto ho trattato la questione con superficialità.

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