Se fossimo giovani diremmo che Travaglio ci è sceso. In verità è
un po'
che Marco si è spinto su
un sentiero sinistro che a noi non è che piaccia molto. Ma ieri,
durante la puntata di Servizio Pubblico, con tre missili ben piazzati,
ci ha proprio spezzato il cuore.
Il primo missile di Marco è solo una constatazione di fatti, ma con implicazioni al C4: "Il governo Monti e le misure che vuole attuare non sono mai state votate dal popolo". Bum!
E poi subito parte il secondo siluro: "I partiti che vogliono un governo Monti dovrebbero appoggiarlo durante regolari elezioni". Bang!
E a questo punto arriva l'atomica: "Magari alle elezioni potrebbe presentarsi anche qualcuno cha ha idee diverse per risolvere la crisi, idee che non facciano pagare sempre i soliti". Ka-boom!
Siamo storditi, senza fiato, ma dopo ventiquatt'ore ci risvegliamo e decidiamo di rispondere alle bombe con le bombe. Ed ecco la nostra testata esplosiva: la democrazia, per noi, non è il fine, ma il mezzo per ottenere benessere e libertà (rigorosamente in quest'ordine). Non siamo feticisti delle elezioni e per noi non è vero che tante votazioni = tanta democrazia.
Su temi delicati e difficili come l'economia e il bilancio, in momenti di grave crisi e incertezza come questi, il popolo deve potersi esprimere solo dopo, verificando ciò che è stato fatto e decidendo se vuole punire o meno chi lo ha fatto.
O detto in altre parole: non è che questo benedetto popolo abbia virtù taumaturgiche che gli permettano di sapere qual è la soluzione migliore a tutti i problemi. Diciassette anni di Berlusconi ci pare che lo provino in maniera abbastanza inequivocabile.
Il primo missile di Marco è solo una constatazione di fatti, ma con implicazioni al C4: "Il governo Monti e le misure che vuole attuare non sono mai state votate dal popolo". Bum!
E poi subito parte il secondo siluro: "I partiti che vogliono un governo Monti dovrebbero appoggiarlo durante regolari elezioni". Bang!
E a questo punto arriva l'atomica: "Magari alle elezioni potrebbe presentarsi anche qualcuno cha ha idee diverse per risolvere la crisi, idee che non facciano pagare sempre i soliti". Ka-boom!
Siamo storditi, senza fiato, ma dopo ventiquatt'ore ci risvegliamo e decidiamo di rispondere alle bombe con le bombe. Ed ecco la nostra testata esplosiva: la democrazia, per noi, non è il fine, ma il mezzo per ottenere benessere e libertà (rigorosamente in quest'ordine). Non siamo feticisti delle elezioni e per noi non è vero che tante votazioni = tanta democrazia.
Su temi delicati e difficili come l'economia e il bilancio, in momenti di grave crisi e incertezza come questi, il popolo deve potersi esprimere solo dopo, verificando ciò che è stato fatto e decidendo se vuole punire o meno chi lo ha fatto.
O detto in altre parole: non è che questo benedetto popolo abbia virtù taumaturgiche che gli permettano di sapere qual è la soluzione migliore a tutti i problemi. Diciassette anni di Berlusconi ci pare che lo provino in maniera abbastanza inequivocabile.
Ma 'nfatti a me sembra che il popolo, finora,non solo quello "bue" ma anche e soprattutto quello semi-colto (definizione non mia) del gran sbroccame santoresco-travagliesco, si sia fatto guidare in TUTTE le sue decisioni, eppure continua a sbandierare di avercelo lui, el poder del pueblo.
RispondiEliminaÈ da un po' che la mia fiducia verso la democrazia ha incominciato ad incrinarsi. Quella nel genere umano tutto sommato un po' è rimasta. :)
un po' di spirito pratico perdinci! bravo urbinate, concordo in pienissimo! zanotta
RispondiElimina"La democrazia non è verità" cit. Carlo Magnani
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