giovedì 27 ottobre 2011

Al vertice della tensione - Le conclusioni

Tiriamo le somme di cosa è successo ieri a Bruxelles, magari in maniera un po' più chiara di quel garbuglio incomprensibile uscito oggi sui giornali italiani.

Partiamo dall'inizio. Ieri non c'è stata uno solo vertice, ma ce ne sono stati due e mezzo.




Il primo è stato il Consiglio dell'UE, cioè la riunione dei 27 capi di governo dell'Unione Europea. Presieduto dal primo ministro polacco Donald Tusk si è riunito per circa un'ora e non è stata una riunione molto importante. La sola decisione presa è stata quella di portare il Core Tier 1 delle banche al 9% entro il giugno 2012. I 27 si sono riuniti per fare un piacere alla Polonia (presidente di turno del Consiglio) e al Regno Unito che volevano in qualche modo "avere voce in capitolo" sui temi che si sarebbero discussi.

Intorno alle 19 è cominciato il secondo vertice, l'Eurozona che riunisce i 17 paesi dell'Unione Europea che hanno adottato l'Euro. Questo è stato il vertice più importante poichè i problemi principali sul tavolo erano tutti problemi legati alla moneta unica. Sul piatto c'era:
  • potenziamento del fondo EFSF (qui per saperne di più);
  • misure per la crescita e per la tutela del bilancio chieste ad alcuni stati (e qui per saperne di più);
  • haircut sul debito greco;
  • ricapitalizzazione delle banche;
Per giungere a una decisione sugli ultimi due punti, intorno alle 2 o forse le 3 di mattina l'Eurozona è stata interrotta e frau Merkel e monsieur Sarkozy si sono appartati in una stanzetta per discutere con Christine Lagarde, del FMI, e con i rappresentanti delle banche europee.

Il dinamico due si è poi riunito nuovamente con i colleghi per informarli sui loro colloqui e dopo che il tutto era stato approvato dai diciassette esausti primi ministri , alle cinque di mattina il vertice si è chiuso.

Arriviamo quindi alle conclusioni.

  1. La più importante è certamente la decisione sul debito greco. Dopo estenuanti trattative i banchieri si sono arresi: rinunceranno al 50% dei soldi che hanno prestato alla Grecia. Questo rappresenta un colpo molto forte alle banche francesi, ma sopratutto un colpo praticamente letale per le banche greche.
  2. Per questo motivo nei prossimi mesi si procederà a una ricapitalizzazione delle banche. Che andranno a raccogliere soldi sul mercato (leggi: emettendo azioni) o, se non dovessero farcela, riceveranno soldi dallo stato (leggi: lo stato compra le azioni e diventa proprietario della banca). Infine, se anche gli stati non dovessero essere sufficenti interverrà l'EFSF (possibilità molto remota per via del nein del parlamento tedesco). Il primo ministro greco ha già anticipato che molte banche greche saranno di fatto comprate dallo stato.
  3. Il fondo EFSF sarà potenziato e potrà utilzzare l'effetto leva. Potrà quindi intervenire non solo con i 440 miliardi di liquidi che ha in pancia, ma con 1.000 miliardi che potrà raccogliere sul mercato.
  4. Nonostante a parole le misure, in particolare dell'Italia, ma anche della Spagna, siano state apprezzate, i due paesi sono stati avvertiti: procedete con le riforme rapidamente e senza passi indietro. La Commissione Europea è stata cortesemente invitata a vigilare sull'effettivo cammino delle proposte di riforma dei due paesi. Solo in futuro vedremo se e quali misure l'Europa prenderà di fronte alla mancanza di alcuna vera riforma in Italia.
In questa articolo ho voluto parlare solo di dati e di fatti, ma ci sono molti spunti per fare commenti piuttosto mordaci. In un post che seguirà a breve vi prometto che non ve ne risparmierò nemmeno uno. Rimanete sintonizzati col vostro uomo a Bruxelles.

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