giovedì 20 ottobre 2011

Il prezzo di Scilipoti

Mentre la crisi ci corre incontro come un treno impazzito il nostro governo si sta impegnando con tutte le sue energie per inventarsi qualcosa. Per ora si tratta solo di indiscrezioni, ma sembra che i piani in lavorazione abbiano qualcosa a che fare con una valigia molto capiente e un biglietto di sola andata per Antigua.

Nel frattempo, se le idee dovessero mancare, il nostro Primo ministro e la sua banda degli onesti possono avvalersi dell'aiuto di validi consiglieri. Come il sempre puntuale Scilipoti, la cui manina paffuta sembra proprio aver lasciato una traccia sulla bozza del Decreto sviluppo.



Ecco il problema: l'Italia rischia di cresce ancora meno del previsto a causa dei tagli della manovra correttiva. Meno crescita uguale meno soldi in cassa, e meno soldi in cassa possono vanificare il nobile intento di raggiungere il pareggio di bilancio. Si impone allora uno straordinario Decreto sviluppo, per imporre una sferzata a questo sonnacchioso paese e farlo tornare a ruggire come un motore Ferrari.

Ma quale benzina mettere per ottenere questo risultato? Privatizzare l'Enel o la Rai? Cancellare l'Irap? Riformare il mercato del lavoro? Gli economisti discutono da anni su come far ripartire l'Italia, ma nelle prime bozze del Decreto c'è un ideuzza che non aveva mai sfiorato nessuno di questi soloni universitari.

Si tratta di una piccola norma (un codicillo) che permetterà ad estetisti, acconciatori, truccatori, tatuatori, a chi fa piercing, agopunturisti, podologi, callisti, manicure, e pedicure di portatare all'incenerimento, con la propria automobile,  fino a trenta chili di lamette, siringhe, aghi e altri rifiuti sanitari. Immaginate le implicazioni di una simile innovazione.

Podologi su podologi potranno assumere giovani apprendisti grazie a risparmi ottenuti con questa legge. Il mercato del tatuaggio rifiorirà attirando legioni di punk e calciatori da tutta Europa, con evidenti ricadute benefiche sul turismo. Le estetiste potranno abbassare i loro prezzi, permettendo ad ogni ragazza di essere carina come Belèn, levandosi così l'impiccio di dover trovare un lavoro. E non dimentichiamo gli agopuntiristi! Quale danno era per l'economia dover attendere il servizio pubblico per smaltire i proprio aghi?

Sarà stato difficile per Scilipoti, (l'agopunturista dei due mondi) vincere la vergogna e il suo innato senso dello stato e proporre questa norma che lo avvantaggia direttamente. Eppure sembrerebbe che ce l'abbia fatta: merita un applauso. Neanche McGyver sarebbe riuscito a salvare l'Italia con un ago e una lametta da barba usata.

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