sabato 8 ottobre 2011

Ma allora rivolete il comunismo!

Ieri in tutte le strade d'Italia c'era un fiume di pischelli con la kefiah. Rivogliamo il nostro futuro, cambiamo questo sistema!, hanno gridato. C'è già chi si bagna eccitato i calzoni gridando al nuovo sessantotto. Io invece vedo solo un mucchio di ragazzini con idee stantie tirate fuori dal freezer della storia.


A sbirciare gli embrioni di manifesti politici che girano in internet e a guardare le inziative che hanno preso i manifestanti si capisce che c'è dell'altro oltre le solite lamentele contro la Gelmini. La chiamerei una generica incazzatura nei confronti della crisi che si sfoga sui simboli del kattivo merkato, condita da bucolici aneliti alla democrazia diretta. Queste manifestazioni hanno qualcosa a che fare con Occupy Wall Street e con gli Indignados spagnoli.

La mia impressione è che questo movimento sia scollato dalla realtà tanto quanto Berlusconi. Ecco una piccola rassegna delle principali sciocchezze con cui i leader (faccio male a pensare che siano in maggioranza studenti al secondo anno di filosofia?) di questa protesta si sono riempiti la bocca.

  • BCE e FMI
La Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario internazionale sono strutture nelle mani degli oscuri manovratori della finanza mondiale (quali?), senza un mandato popolare e che impongono ai paesi misure spietate che favoriscono i ricchi e impoveriscono i poveri.

Chiariamo subito un po' di cose. Il Fondo Monetario Internazionale è un organizzazione partecipata da quasi tutti gli stati del mondo, ma sostanzialmente controllata da USA ed Europa (per tradizione l'FMI è diretto da un Europeo la Banca Mondiale da un Americano).

La Banca Centrale Europea è l'istituo che "stampa" gli euro e decide quanta moneta deve girare in Europa. E' partecipata da tutte le Banche Centrali dell'area Euro e il suo presidente viene nominato dai governi di tutta Europa.

Come si vede c'è poco kattivo merkato che gira nei posti di comando di queste istituzioni e invece c'è tanta politica; nel senso proprio di governi e primi ministri eletti che decidono insieme chi mandare alla BCE e all'FMI.
  • Le Agenze di Rating
Con i loro giudizi sui paesi esse sconvolgono il mercato mandando a fondo e salvando stati a seconda delle loro convenienze.

Farò un post un po' più articolato e con qualche grafico in proposito. Per ora posso assicurarvi che il downgrade degli USA e i recenti tre downgrade dell'Italia non hanno spostato di una virgola le decisioni dei mercati. Il tasso di interesse sui titoli di stato USA e Italiani non è stato minimamente cambiato dai downgrade (ma non si rendono conto che sulle agenzie di rating questi ragazzini dicono le stesse cose di Berlusconi?).

  • La Gelmini ha smantellato la scuola pubblica
A causa della riforma del governo Berlusconi la scuola pubblica è stata distrutta, non c'è la carta igenica, solo le scuole private funzionano.

Non penso che la Gelmini abbia fatto bene per quanto riguarda i licei, ma gridare al lupo davanti a una volpe è controproducente. Se nelle scuola non c'è la carta igenica non è un problema di soldi, ma di organizzazione. La volta che qualcuno distruggerà davvero la scuola pubblica saremo così abituati a queste grida che nessuno ci farà più caso.
  • Eliminare i precari!
Il precariato è la carattertica di questa generazione. L'unica soluzione è eliminare le leggi che permettono forme di lavoro atipiche!

Questa è una sciocchezza. La riforma Treu che ha introdotto per la prima volta la flessbilità ha creato posti di lavoro che prima non c'erano. E' vero, sono posti schifosi, ma prima l'alternativa era non lavorare. La soluzione al precariato non è garantire a chiunque un posto di lavoro a tempo indeterminato, ma diminuire le tutele dei vecchi per aumentare quelle dei giovani.

  • No alle privatizzazioni!
C'è stato un referendum che ha sancito la decisione del Popolo di dire no! alle privatizzazioni. Nessuno, neanche Draghi può dirci ora di privatizzare!

Non capisco come da un lato si possa accusare la casta dei politici di essere corrotta e dall'altro lato di fare di tutto per far sì che mantengano i loro comodi centri di spesa. Vendere giganti inefficenti come Eni, Trenitalia, Poste e Finmeccanica permetterà di fare cassa e di aprire alla concorrenza settori asfissiati dal monopolio dello stato. Ma da gente che pensa che il governo di B. sia un governo liberalizzatore non mi aspetto un'elevate comprensione di questo tema (ad ogni buon conto: il governo di Berlusconi e Tremonti è stato un governo statalista e monopolista. Secondo l'indice dell'Istituo Bruno Leoni il grado di liberalizzazione italiano è tornato indietro nel 2011).


Ci sarebbe tanto altro da dire. A partire da linguaggio oscuro e vagamente sessantottino di questi giovani, dalla loro lontanza abissale dai veri problemi dall'Italia, dal loro ansito (tipicamente italiano) di parlare e pontificare su qualsiasi argomento (dagli OGM all'energia, dall'economia all'istruzione) senza avere nessuna conoscenza specifica, buttando tutto in un gran calderone, annaquando e rendendo sciocca e antiquata una protesta legittima.

Per ora mi limito a questo e spero davvero che questi fermenti di base alla base rimangono. Il prossimo governo sarà quasi certamente di centro-sinistra e sarà quasi certamente un governo abbastanza disastroso. Non voglio pensare a cosa potrebbe succedere se questo governo avesse appeso alla manica sinistra un simil-Vendola ansioso di eccitare gli umori della gente che è scesa in piazza ieri.

In ogni caso, sempre meglio tener pronte le valige.



Aggiornamento
Il Post ci informa che anche dalle parti dove sono io (Belgio) c'è gente che scende in piazza per dire sul capitalismo le stesse cose dei giovani italiani. La storia, si sa, crea strani compagni di letto.


PS: per chi non avesse capito il titolo:


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